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DOVE VAI SE LE SOFT SKILL NON CE L’HAI

Con questo articolo iniziamo un viaggio nel mondo delle soft skills e del Revenue Management del Capitale Umano. Iniziamo a comprendere l’utilità delle soft skills, come identificarle, come comprendere quali possediamo, come comprendere quali non possediamo, perché la consapevolezza è imprescindibile in ogni mercato del lavoro, ma soprattutto nel mercato turistico ricettivo permette al Singolo di proporsi alle Aziende giuste, ed alle Aziende di trovare il Talento giusto.

Perché sono diventate così importanti le soft skill per manager che si rispettino? Quali sono quelle più importanti? Come fare a padroneggiarle? Un nuovo libro di Gian Carlo Cocco svela i segreti per integrare con successo la cultura umanistica con il pensiero critico e la creatività

a cura di Ugo Perugini

Uno dei termini più usati nel linguaggio aziendale è know how, con il quale si identificano le conoscenze necessarie e indispensabili nell’ambito del lavoro, risorse intangibili per poter eccellere in qualsiasi attività professionale e in ogni struttura organizzativa.

Nello specifico, si parla più precisamente di hard skill, cioè di competenze tecniche fondamentali, e di soft skill, competenze comportamentali, altrettanto indispensabili per una formazione completa e soddisfacente.

IL GRANDE SUCCESSO DELLE SOFT SKILL

Negli ultimi tempi, anzi, è aumentata notevolmente l’attenzione che i numerosi corsi destinati a manager di alto livello riservano a temi legati alle soft skill, quali l’empatia, l’intelligenza emotiva, la creatività, la capacità di collaborare, comunicare, gestire i collaboratori, solo per citarne alcuni.

Questi temi sono ormai oggetto anche di MBA e dottorati di ricerca, e l’idea che prende sempre più forza è che siano assolutamente indispensabili per il successo aziendale e, di converso, la loro carenza, crei situazioni difficili nell’ambito delle organizzazioni.

In altri termini, le soft skill non vengono più considerate, come accadeva in passato, ancillari rispetto alle hard skill, cioè alle competenze specifiche e tecniche relative alla propria professionalità.

Oltretutto, mentre queste ultime continuano a evolversi, sono complesse da individuare, visti i rapidissimi progressi del mondo informatico, e richiedono corsi mirati e aggiornamenti continui, le soft skill hanno il vantaggio di poter essere studiate in modo diretto, tecnico, pratico, immediatamente fungibile da parte del discente.

L’IMPORTANTE CONTRIBUTO DEL PROF. GIAN CARLO COCCO: DAL “TIME TO MIND” ALLE “23 SOFT SKILL STRATEGICHE”

Sul tema delle soft skill, il prof. Gian Carlo Cocco, dopo il precedente lavoro, intitolato “Time to Mind”, un manuale di apprendimento individuale e collettivo con l’obiettivo di favorire l’autoformazione, sta ora per pubblicare un nuovo libro, più agile e diretto, che si intitola “23 soft skill strategiche”, che entra nel vivo del tema, analizzando punto per punto i comportamenti più virtuosi che determinano la capacità di qualsiasi persona. (Si veda la sintesi degli argomenti più sotto)

La prima considerazione da fare è che le soft skill non nascono da una visione iperdeterministica della vita, condizionata dall’economia, dal commercio, dalle regole della competizione o dall’egemonia del mercato, come potrebbe sembrare a prima vista.

Una certa cultura umanistica è portata a contrapporre la cultura con la C maiuscola al know how, inteso come insieme ampio e variegato di conoscenze (hard skill) e capacità (soft skill) necessarie a svolgere una determinata attività. Ma è un errore. Anzitutto, le hard skill e le soft skill sono due facce della stessa medaglia che si può definire in termine più ampio “competenza”.

LE SOFT SKILL COME SUPERAMENTO DI UNA CERTA VISIONE UMANISTICA LEGATA AL PASSATO

Le conoscenze, comprese quelle umanistiche, acquisite tramite lo studio e l’esperienza sono importanti perché rappresentano il “bagaglio professionale” di una persona. E tanto più è ampio questo bagaglio quanto più è apprezzabile. Ma tali conoscenze restano inattive se non è possibile integrarle con altre capacità che siano in grado di completarne la professionalità e fare in modo che il sapere acquisito diventi un vero e proprio valore aggiunto.

Nel nostro Paese la cultura umanistica spesso è stata concepita come conservazione di conoscenze del passato, e, anche se non porta con sé elementi funzionali ai compiti che oggi dobbiamo affrontare, considerata comunque utile perché contiene valori etici ed estetici importanti, come la saggezza e la bellezza, che dovrebbero aiutare le persone a riflettere o a pensare meglio. Ammesso che questo sia vero, non è più sufficiente.

Le soft skill si contrappongono a questa visione storico-passatista e conservatrice, e sarebbe sbagliato vederle come una rinascita della cultura umanistica tradizionale sotto altre spoglie, anche se i loro contenuti riguardano aspetti molto vicini a una visione umanistica.

SOFT SKILL: ATTENZIONE ALLE INNOVAZIONI SCIENTIFICHE E AL PENSIERO CRITICO

La cultura umanistica tradizionale, a causa del suo orientamento antropocentrico, ha covato spesso una certa avversione alle innovazioni tecnologiche, assumendo anche posizioni antiscientifiche.

Le soft skill, al contrario, considerano con attenzione questa evoluzione scientifica, ma hanno in sé gli anticorpi per limitarne o ridurne gli effetti deleteri di spersonalizzazione. In altri termini, le soft skill cercano di porre al centro nella loro funzione di formazione l’uomo, non tanto i prodotti realizzati dall’uomo nel passato.

Le nuove realtà produttive hanno bisogno di persone che sappiano esercitare pensiero critico e creatività, non di chi si rifà a un passato più o meno idealizzato.

Come sappiamo bene, le teorie dell’apprendimento sono sempre di fronte a questioni molto rilevanti come, ad esempio, il rapporto tra conoscenze innate e acquisite, l’interdipendenza tra processi di apprendimento e altri processi quali la memoria, l’attenzione.

I VARI MODI DI APPRENDIMENTO NEL RISPETTO DELL’AUTONOMIA DELLA PERSONA

Come è noto, ciò che si può insegnare è solo una parte di ciò che si può imparare e ciò che si può imparare è solo una parte di ciò che si può apprendere. Senza dimenticare l’esistenza dello scarto tra obiettivi, contenuti, metodi di formazione ed effettivo apprendimento, visto che si può apprendere in tanti modi per imitazione, influenzamento, programmazione comportamentale, ecc.

Inoltre, gli obiettivi della formazione possono riguardare diverse aree: conoscenze, capacità, atteggiamenti, in sintesi le aree del sapere, saper-fare e saper-essere.

In questo quadro complesso, tra le offerte formative più interessanti che si pone l’obiettivo di tenere conto di tutte queste variabili, vi è quella del prof. Gian Carlo Cocco, che parte dall’idea che il soggetto che apprende è anzitutto una persona autonoma impegnata in un processo evolutivo che può dirigere e controllare in modo libero e responsabile, in grado anche di confrontarsi con problemi di scelta e, perciò, anche di natura etica e morale.

FAVORIRE UN APPRENDIMENTO DINAMICO ATTRAVERSO FORME DI AUTOCOACHING

L’approccio non si configura come riconducibile a un unico impianto teorico, ma rappresenta una integrazione di saperi e riferimenti metodologici e pratici e rivela un intento costruttivo e non direttivo, favorendo l’espressione della soggettività, facilitata dall’autoindagine e dalla rielaborazione autonoma delle proprie esperienze educative.

In questo percorso, vi sono indicazioni, anche riferite ai classici del pensiero di ogni tempo, che aiutano la ricerca e la scoperta di senso, favoriscono un’apertura alla complessità e al riconoscimento di problematiche contraddittorie ma anche all’integrazione in una cornice globale di conoscenze più ampie e articolate.

Il tutto con un metodo improntato alla riflessione e all’auto-riflessione per favorire processi di problem-solving o, ancor meglio, di problem-finding, con benefici per quanto riguarda l’apprendimento anche in chiave organizzativa.

Insomma, una proposta formativa che evidenzia una valenza “trasformativa” importante che partendo dalla decostruzione dell’ovvio, dei preconcetti e di certi assunti impliciti, percorre la strada di una crescita professionale che è anche personale e umana estremamente significativa.

Chi volesse verificare con un Assessment (valutazione personale) on line il proprio profilo di capacità può contattarci all’indirizzo: info@formathospitality.com

LE “23 SKILL STRATEGICHE” O CAPACITA’

Capacità cognitive
(2)
Capacità dei processi operativi
(4)
Capacità relazionali ed emozionali
(11)
Capacità gestionali ed innovative
(7)
AnalisiProgrammazioneOrientamento alla relazioneOrientamento ai risultati
Soluzione dei ProblemiOrganizazzioneComunicazione verbaleDecisione
ControlloLavorare in gruppoVisione prospettica
DeterminazioneGestione dei gruppiFlessibilità
NegoziazioneDisponibilità all’innovazione
Guida (Leadership)Iniziativa
Gestione dello stress
Gestione dei conflitti
Orientamento al cliente
Integrazione organizzativa
Gestione dei collaboratori

Chi è Gian Carlo Cocco
Negli ultimi quarant’anni è stato dirigente d’azienda e imprenditore nella consulenza all’impresa. Attualmente è Presidente della Time to Mind SA, società internazionale che gestisce una piattaforma telematica di Assessment e sviluppo multilingue. È docente presso l’Università e-Campus alla facoltà di Economia per i corsi “Intelligenze manageriali” ed “Economia del capitale umano”. È autore di moltissimi articoli e venticinque libri.

Articolo pubblicato sul sito: www.milanoincontra.it

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What Is Revenue Management?

Revenue Management, is the art of selling:

  • The right product;
  • To the right customer;
  • At the right price;
  • At the right moment.

Nowadays Revenue Management is often seen just as “opening & closing” rates and moving prices “up & down“.

We see several sponsored posts over the web enhancing the ability to higher the revenue by the “usual suspects” that promise percentage of increase, that try to enchant with secret potions that will make you the richest person you have ever dreamed of.

Actually, Revenue Management is not at all this;

Revenue Management is much more than this.

Revenue Management is actually a discipline that must be totally pursued by all Human Resources of the hotel, from the owner to the entire staff.

All Human Resources of the company are needed to be part of the Revenue Management process.

Let’s analyze the Revenue Management statement:

The right product

Very often the product itself is difficultly something to think about:

“you know we have rooms, we have bathrooms, we serve breakfast, that’s it!”

Have you ever asked yourself, which is the character of your product, can you describe it? What is the meaning of your product, what would you like to propose to the market? Are you always updated with the latest solutions that may generate a better product, that will be transformed in higher revenue?

To the right customer

Talking about segmentation, sometimes shows the same reaction that a cow has when a train passes by.

A lot of hoteliers to which I had the chance to talk to, does not have any clue on what a real segmentation means. Sometimes we could be lucky if we find two clusters: business and leisure!

Actually, if you created a product (It does not matter if it is a classical product or a high-tech product, if it is for young travelers, for families or for adults only), you should have thought about a “potential” customer to which your product could fit. Then start from here and define which are the right customers for your property and put them together in clusters with the same willingness to pay and buying habits.

At the right price

The most common mistake is generating a price based on what my next-door competitor does.

A pricing strategy is not based on the kind of clientele that goes to the hotel next door, but it is generated based on the product you have created referred to the cluster of customers to which you refer to.

To make this easier, a 5-star hotel refers to a different type of clientele versus a 1-star property, therefore the pricing strategy refers to the willingness to pay and to the buying habits your target clientele has in a particular moment.

And here it comes:

At the right moment

Bearing in mind the entire process: we have created a product for a specific target clientele that has a willingness to pay and a buying habit that is not 365 at the same level, therefore our studies over the guests must not ignore that habits may vary during different moments, as well as the needs of the target clientele may vary along the year.

To make Revenue Management easier to the new bees:

Revenue Management is not a matter of changing prices constantly, Revenue Management is discriminating the demand when this one is high, and not discriminating demand when this one is low. Based on demand that is generated by your target clientele.

Having understood the above, we do need tools that may help the entire process of discriminating demand, those tools are called Revenue Management Systems.

The question may come easily: why should we need to have systems?

The answer comes even more easily:

Rewind this page and start reading the article again!

We do strongly need tools because the needs of our “to the right customer”, may change and we do need to know these changes within the less time possible in order to act immediately and accommodate the new needs. We need the tools because of our “at the right price” we are in need of identifying any single signal that may vary the willingness to pay or the buying habits. We need the tools because of our “at the right moment” in order to capture the exact moment in which we can get the highest output from our product, from our customer and from the price they are willing to pay.

Remember that the speed a computer has to calculate an output may never be reached by a human brain, as well as the versatility and the capability of a human brain to perceive infinitesimal signals may never be reached by a computer.

So, now you have learned the difference between “doing” revenue management and “apply the discipline” of the Revenue Management.

Any question? please contact me at Riccardo@FORMAThospitality.com

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Are We Going Back To The Future?

Durante l’ultimo anno, la pandemia ha messo in discussione le nostre modalità operative e soprattutto ha cancellato il dato del passato, che non aiuta più a valutare i trend del presente.

Stiamo rivedendo completamente la metodologia di applicazione del Revenue Management, identificando i dati che possano concorrere in modo più efficace alle analisi, lasciando sul tavolo quelli che, non più validi, possono essere distorsivi o inefficaci.

Stiamo quindi assistendo ad una rivoluzione nel Revenue Management.

Come in ogni rivoluzione, occorre valutare con attenzione quali siano i comportamenti, le informazioni, i dati che possono essere salvati, ovvero quelli che devono essere eliminati per permettere la crescita, per permettere il progredire della disciplina, dei comportamenti, della conoscenza.

Il comportamento che a tutt’oggi ancora non vede la rivoluzione, è l’analisi del forecast e quindi la vera e corretta proposizione tariffaria per periodi che vanno oltre le due, tre settimane data.

La scorsa settimana, ho avuto modo di avere ospite nell’appuntamento di The Room, l’amico Mirko Lalli, CEO & Founder di The Data Appeal Company, con il quale abbiamo avuto modo di analizzare i trend dei prossimi mesi dell’industria ricettiva.

Source: The Data Appeal Company

La fotografia che ne esce, indica che quanto abbiamo vissuto ed operato nel passato non è servito e non ci ha insegnato nulla.

Il grafico qui sopra (mi scuso per la bassa qualità dell’immagine), mostra nelle colonne blu il numero di prenotazioni effettuate nelle OTA, mentre la linea verde, il trend della tariffa proposta, l’analisi è effettuata nella destinazione Italia.

Il risultato che si evince, è che le prenotazioni arrivano sotto data, circa nelle ultime due, tre settimane data, mentre il trend delle tariffe proposte sul lungo periodo vede una costante crescita, con evidente impoverimento delle conversioni che tendono a scomparire nel lungo periodo.

L’unica cosa certa, attualmente, è che le prenotazioni (le poche prenotazioni) si registrano sotto data a causa dell’incertezza causata dalla pandemia.

La cosa sciocca è che ancora oggi, dopo quanto di negativo abbiamo vissuto, e stiamo ancora vivendo, proponiamo tariffe alte sul lungo periodo, basate su una pressione della domanda incerta e soggetta a mille variabili. Tariffe che saremo di certo costretti ad abbassare quando la booking window raggiungerà le due, tre settimane data.

Ma perché ci comportiamo in questo modo?

Come molto spesso accade, a causa del poco tempo a disposizione, le date che si riescono ad analizzare in modo completo e corretto, difficilmente vanno oltre i trenta, massimo sessanta giorni, e ce ne accorgiamo in quanto non registriamo nessun pick-up, entriamo quindi nella “panic-strategy”.

Analizzare una data, con la mole di informazioni che abbiamo a disposizione, è davvero complesso. La complessità risiede nel collezionare informazioni che provengono da molte fonti diverse e che necessitiamo proporre in modo intellegibile al fine di una più corretta analisi. A volte, poi, ci scordiamo che il calendario non termina il 31 dicembre ma che prosegue inesorabilmente, nel futuro.

Ecco quindi che diverse variabili, si incontrano…anzi, si scontrano.

In genere, nei mesi estivi, le varie OTA, cominciano ad informarci sul fatto che le nostre tariffe non sono aggiornate oltre il 31 dicembre, e questo diventa piano piano un mantra che ci accompagnerà fintanto che, pur di eliminare l’alert, andiamo – quasi scocciati – a popolare di tariffe, “ad minchiam”, tutti i vari calendari, proponendo tariffe Rack, piuttosto che analizzare la possibile domanda, che ci aiuterebbe ad un posizionamento più coerente e corretto.

Arriviamo quindi quasi sotto data, dove accerchiati dal nemico “camere-vuote”, ed applichiamo quindi la “panic-strategy”, abbassando indiscriminatamente le tariffe, cercando in tutti i modi di recuperare il terreno perduto e generando variabili distorsive nel mercato della destinazione.

Source: FORMAT – ospitalità d’autore

Cerchiamo quindi di comprendere quanto importante sia, un corretto approccio al mercato, attraverso delle tecniche base di proposizione tariffaria che tendono, in previsione di “constrained demand”, di posizionarci con una tariffa vendibile che tenderà all’incremento basandosi su previsione dell’occupazione.

Come abbiamo visto, uno dei motivi che ci portano ad un comportamento errato, è dato dall’impossibilità di poter analizzare correttamente ogni singola data futura. Cosa possiamo fare per contrastare questo limite?

Ci possiamo dotare di un Revenue Manager, ci possiamo dotare di un supporto esterno di Revenue Management.

In ogni caso, comunque, sarà necessario dotarsi di un sistema di Revenue Management che semplifichi la raccolta delle informazioni da diverse fonti e che le renda analizzabili in modo intellegibile, magari proponendo una tariffa di vendita per tipologia di camera, per tipologia di occupazione, basandosi sulla proposizione tariffaria del competitive set, sui trend futuri rispetto alla pressione della domanda, sul pick-up quotidiano, sugli eventi nella destinazione, qualsiasi sia la contribuzione che possano avere: positiva o negativa, come ad esempio: OutPerform RMS

OutPerform RMS | Next Gen Opti | HSDS

Affrontiamo quindi il futuro post-pandemia, attraverso una rivoluzione del nostro modo di fare business, guardiamo il passato per imparare dai nostri stessi errori e guardiamo al futuro con la certezza di migliorarci e progredire.

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Nasce la Revenue Management Alliance!

The Revenue Management Alliance

Un gruppo di società di Revenue Management e di fornitori di tecnologia agili che la pensano allo stesso modo stanno rivoluzionando lo spazio del Revenue Management negli hotel in tutto il mondo unendo le forze e creando The Revenue Management Alliance.

Hospitality Software Development Services / HSDS (Romania), IFHG (Paesi Bassi), iPHoteles (America Latina e Spagna) e Juyo Analytics (Belgio) sono i membri fondatori della Revenue Management Alliance.

Insieme, hanno creato la RM Alliance per offrire ai membri e ai loro clienti il “Virtual Revenue Management Cloud Center” in tutto il mondo, dotato di una piattaforma di Back-Office completa per la gestione del Revenue Management alberghiero, unitamente alle competenze di risorse umane per eseguirle

Successivamente si sono aggiunti altri membri che condividono la stessa visione: RevEffect (Grecia), Revenue by Design (UK), RM4U (Germania), HotelTime Solutions (Repubblica Ceca), Next Gen Opti Italia (Italia). Ognuno di loro porta una elevata esperienza supportata da anni di lavoro nel settore dell’ospitalità e nel mondo della tecnologia e del software.

Soluzioni cloud-based per l’industria dell’ospitalità

Passa al digitale per sopravvivere e prosperare!

La missione dei membri fondatori è reinventare le operazioni di Revenue Management delle strutture ricettive. Fondamentalmente, creando un “Revenue Management Cloud”, una miscela di tutto il software necessario, combinato con tutte le necessarie e qualificate competenze dei Team Membri, offerto su base “on demand”, creando maggiore efficienza e flessibilità.

Quando ho avuto la mia conference call settimanale con Adriaan Kleingeld, lui mi ha detto: ‘non vivere mai una bella crisi’. Dopo questo incontro stavo pensando ad una partnership, alla condivisione delle conoscenze e all’essere parte di un gruppo di persone che amano il Revenue Management e l’Hospitality. Mi è venuta l’idea di avviare un’alleanza per le persone che possiedono Aziende di Revenue Management in outsourcing. Ho parlato con Adriaan della mia idea e del modo di lavorare insieme. Mi ha presentato Ignacio Peña Ayerza, un imprenditore dell’America Latina. Abbiamo avuto un’ottima call sul Revenue Management, software, persone, hotel e partnership. Dopo questa chiamata eravamo tutti molto entusiasti di avviare la Revenue Management Alliance. Abbiamo parlato al nostro amico, Vassilis Syropoulos, dell’RMA e gli abbiamo chiesto un feedback. La sua reazione è stata: “Mi unirò con Juyo Analytics, un software all’avanguardia per hotel e Revenue Manager”. E così è nata la RMA!Albert Kreeft, CEO / Founder di IFHG

Tutti i membri della Revenue Management Alliance credono che sia la combinazione di tecnologia e persone che fa funzionare le cose correttamente, quindi essere presenti in tutto il mondo rende l’Alleanza locale e globale allo stesso tempo.

Quando Albert Kreeft, proprietario di IFHG, una società di consulenza in materia di Revenue Management dei Paesi Bassi, ha suggerito di creare la Revenue Management Alliance, l’idea mi è subito piaciuta. Stiamo aiutando oltre 600 hotel in America Latina e abbiamo appena aperto uffici e avviato iP Hoteles in Spagna, quindi questa collaborazione si adatta perfettamente alla nostra strategia di crescita. Condividere le esperienze e far condividere le idee ai nostri Revenue Manager è un’opportunità favolosa poiché lavorano tutti sullo stesso RMS. Oltre alla semplice condivisione di esperienze, possiamo anche collaborare ai progetti con le nostre risorse, l’Alleanza ci offre un ulteriore vantaggio rispetto alla nostra concorrenza. Grazie Albert per l’ottima idea! Ignacio Peña Ayerza, CEO e Founder di iP Hoteles Argentina e iP Hoteles Spain

Principali vantaggi della Membership con RMA

Con l’aiuto della nuova Revenue Management Alliance, i Revenue Manager e le società di Revenue Management possono utilizzare un’infrastruttura consolidata di entrambi software, personale e flussi di lavoro. Il chiaro vantaggio per i Revenue Managers è che possono farlo offrendo più valore ai propri clienti migliorandone i risultati e riducendo il tempo speso sulle attività di back office.

In effetti, ad essere brutalmente onesto, l’RMA non è stata una mia idea. Quando il Covid si è espanso anche da noi, ho chiamato tutti i miei Partner (aziende a cui forniamo le nostre soluzioni software) per discutere come avremmo superato insieme la pandemia. Una delle mie prime discussioni è stata con Albert Kreeft, Il CEO / fondatore di IForHospitality Group B.V. (IFHG) nei Paesi Bassi, Albert ha chiesto come gli altri clienti/partner stavano affrontando e hanno suggerito che sarebbe stato fantastico se tutti avessimo potuto collaborare in un modo più strutturato. Successivamente, ho chiamato Ignacio Pena Ayerza, CEO / fondatore di iP Hoteles Argentina, La reazione di Ignacio è stata spontanea e ha detto che voleva assolutamente partecipare in modo che tutti avremmo potuto trarre vantaggio dall’esperienza reciproca e persino condividere le risorse era qualcosa che aveva senso. La mia terza chiamata è stata fatta a Vassilis Syropoulos, CEO/Founder Juyo Analytics, egli stesso fornitore del Juyo Analytics, la principale piattaforma di Hospitality Analytics. Sempre dritto al punto, così come è Vassilis, ha detto: “ha senso, ci sono anche io!”. Voilà è nata la RMA “, afferma Adriaan Kleingeld, CEO e Founder di Hospitality Software Development Services / HSDS

Se mai c’è stato un tempo per riallineare le tue operazioni con la nuova realtà che stiamo attraversando, è adesso!

Ulteriori informazioni sulla Revenue Management Alliance, le trovi su www.revenuemanagementalliance.com. Sfrutta la flessibilità della tua forza lavoro come e quando richiesto! Preparati oggi per il domani e risparmia costi e rischi aumentando i tuoi profitti. Unisciti all’Alleanza oggi!

Informazioni su HSDS (membro fondatore)
Hospitality Software Development Services / HSDS ha sede in Romania, Cluj Napoca con a secondo Centro di Sviluppo a Baia Mare, ed è stato fondato nel 2011.

L’azienda sviluppa piattaforme cloud per alcuni dei principali operatori dell’ospitalità del mondo, dai principali Gruppi e Catene di Hotel, alle Società di Gestione Alberghiera, alle Società di Revenue Management, Uffici Centralizzati di Revenue Management, alle OTA, ai principali fornitori di applicazioni nell’Hospitality Industry.

Interessato a una soluzione software per l’ospitalità per il tuo hotel? Contattaci e il nostro team di professionisti sarà lieto di aiutarti.

Oggi gli hotel devono analizzare, prevedere, ottimizzare e razionalizzare molti dati in tempo reale, quindi distribuire le loro camere a un numero sempre crescente di canali di vendita e gestire dinamicamente il miglior prezzo a cui venderle, nonché dove venderle effettivamente. Next Gen Opti Italia offre soluzioni cloud-based per il settore dell’ospitalità, guidata da Riccardo Cocco, che da 30 anni lavora, vive e respira Ospitalità, è un esperto di Revenue Management, Consulente e gestore di Strutture Ricettive.

Next Gen Opti – Italia
c/o FORMAT – ospitalità d’autore
Via dei Farnesi, 72 – Roma (Italia)
+39 (06) 95.00.90.87
+39 (348) 99.56.059
info@formathospitality.com

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New entry nel mondo di Format – Ospitalità d’Autore!

VIMINALE HILL INN & HOTEL

Dario Restagno – titolare di Viminale Hill Inn & Hotel

Dario Restagno con la sua struttura Viminale Hill Inn & Hotel entra nel network di Format.

Il Viminale Hill Inn & Hotel è una splendida struttura nel cuore di Roma. Accolta in un palazzo del tardo ‘800 che si affaccia proprio sulla piazza del Teatro dell’Opera di Roma. I suoi arredi artigianali insieme con le docce emozionali con idromassaggio, cromoterapia sauna e bagno turco, creano quell’abbraccio confortevole che ci si attende al rientro da una lunga giornata di visite in giro per la città eterna.

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Fino a dove si spinge il Revenue Management?

Il nome di questo blog è #Back2Basics, e credo che l’esempio che sto per condividere è proprio la conferma che c’è la necessità di tornare alle basi.

Il Revenue Management, come sappiamo, nasce dall’Airline Deregulation Act del 1978.

Oggi il Revenue Management è applicato in molte diverse industry più o meno complesso, più o meno articolato, evidentemente implementato rispetto alle origini dando anche uno sguardo ai costi, ma il fine ultimo è sempre quello di migliorare le performances dell’azienda che lo applica.

Come dicevamo in precedenza, il Revenue Management ha subito innumerevoli implementazioni nel corso degli anni, implementazioni non solo dovute a calcoli sempre più complessi, ma anche e soprattutto rispetto alle modifiche delle abitudini della clientela ed all’accesso a dati sempre più complessi ed analitici (c.d. BIGDATA), che misurano tutto il misurabile.

Qualche tempo fa, mi trovavo per lavoro in Albania, per la precisione a Tirana. Mi ritrovai a dover cambiare l’agenda per impegni improrogabili e quindi a dover acquistare un nuovo biglietto di rientro per Roma. E qui inizia l’avventura.

Inizio a cercare chi opera sulla tratta e la scelta cade tra Blue Panorama ed Alitalia. La prima scartata per via degli orari non corrispondenti alle esigenze.

Mi metto quindi alla ricerca della soluzione più idonea alle mie esigenze e scopro che il volo costava un’enormità. Provo soluzioni alternative: nave, treno fino ad altra destinazione con voli su Roma. Nulla!

Allora cerco un volo che da Tirana mi faccia rientrare in Italia per poi trovare la soluzione più efficace: treno, auto a noleggio, ecc.

Scopro quindi che da Tirana partono voli per Milano, comincio a cercare, valutare, analizzare e tutto d’un tratto, percepisco che c’è qualcosa che non mi torna, ancora non comprendo cosa sia ma poi, con un piccolo approfondimento, scopro la genialata!

Per opportunità di riscontro con le schermate pubblicate, riporto come periodo di ricerca la data del 1° agosto, ma in realtà il tutto è accaduto qualche mese prima.

TIRANA – ROMA costo Euro 247,45

TIRANA – MILANO costo Euro 96,09

Fatto!

Questo era il piano: volo fino a Milano poi treno fino a Roma e il mio impegno nella capitale poteva essere rispettato!

Sentivo ancora quella percezione che mi diceva che c’era qualcosa che non tornava.

Approfondisco la verifica e noto che l’orario di partenza del volo da Tirana è lo stesso per tutti e due i voli.

Mi accorgo quindi che il volo che parte da Tirana alle ore 15:45 fa scalo a Roma per poi ripartire per Milano. Comincio a pensare di aver avuto fortuna e di essere incappato in un cambio di tariffe ancora non totalmente diffuso nei sistemi. Faccio delle verifiche in altre date, e scopro di non essere stato fortunato, ma che qualcuno aveva scientemente deciso l’applicazione di questa strategia non certo illuminata. Non illuminata soprattutto per via della tipologia del viaggiatore moderno che non si ferma alla prima informazione ma cerca di scavare fino a trovare la miglior soluzione.

Prenoto quindi il volo per Milano, scendendo a Roma con un risparmio totale di Euro 151,36, senza contare il risparmio del biglietto del treno da Milano a Roma.

Ecco un chiarissimo esempio di “rieducazione all’acquisto” nei confronti del mercato che in realtà è un boomerang che si ritorce contro.

Concludo con un ashtag al quale credo che occorra sempre di più riferirsi per migliorare ripartendo dalle basi: #Back2Basics.