InsideAirBnB è una fonte molto interessante di numeri da analizzare.
La guerra contro il modello AirBnB, si sta facendo sempre più aspra e si prevede che lascerà molti strascichi. Il decreto milleproroghe prevedeva l’inasprimento verso le locazioni brevi, ritirato all’ultimo minuto, in attesa di un intervento da parte del Ministro Franceschini. Giusto? Sbagliato? Non sta a noi dirlo, ma leggere i numeri permette di farsi una propria idea.
Uno dei cavalli di battaglia del “popolo contro“, chiede a gran voce di copiare le grandi città Europee che hanno già inasprito la regolamentazione degli affitti brevi. Vediamo cosa è successo dal 2017 al 2019 in una delle città bandiera della guerra contro il modello AirBnB.
Dallo specchietto qui sopra si evince che la presenza di strutture pubblicizzate su Airbnb a Barcellona è cresciuta del 15,8% tra il 2017 ed il 2019. Nello stesso periodo le strutture presenti su Roma sono diminuite del 2,40%.
L’elemento più significativo dell’analisi, elemento a cui occorrerà prestare attenzione nel prossimo futuro, è l’aumento delle camere di Hotel all’interno dei listing di AirBnB, segno tangibile di interesse verso il canale di vendita che propone la Community?
Mi piace chiudere, rubando una frase di Alberto Melgrati, amministratore delegato di Halldis: “Gli affitti brevi sono un’estensione del settore ricettivo, non sono in contrapposizione all’hotellerie, ma complementari.”.