Anche il Marchese De Sade, ne avrebbe oggi le palle piene!
Oggi 4 maggio 2020 inizia la fase 2 del contrasto alla diffusione del corona virus.
Siamo tempestati ovunque da notizie catastrofiche, i bicchieri sono tutti mezzi vuoti, giornali che titolano “se il virus torna, chiudiamo”. In pratica siamo una massa di pecore deficienti da indirizzare, ovvero, questo è quello che vogliono farci credere.
Da una diversa prospettiva, però, siamo un Paese, un Popolo, che sguazza nella goduria di voler a tutti i costi condividere le proprie frustrazioni con il prossimo, alla disperata ricerca di ingigantire la percezione negativa altrui, al fine di sentirsi fintamente più “sollevati” e “fortunati” di coloro i quali abbiamo distrutto ogni possibile margine di sogno e di speranza.
Anche nel nostro settore, il turismo, c’è molta confusione e soprattutto incapacità di capire e di comprendere quali siano le vere strategie da porre in essere, le azioni da impostare, le decisioni da prendere.
Leggiamo oggi: “Finché non ci sarà la libera circolazione delle persone non ci saranno vacanze. Non è il momento delle campagne pubblicitarie, bisogna accendere la scintilla nel sistema con soluzioni pratiche”.
Un vademecum altalenante nelle sue dissertazioni che passa da scenari catastrofici a possibili panacee apparentemente risolutive.
Iniziamo dalla bacchettata: “non è il momento delle campagne pubblicitarie”. Ci suggerisce quindi un’attesa attenta nella nostra piccola trincea, pronti a scatenare l’inferno nel momento in cui si vedrà una freccia infuocata solcare i cieli dei mercati pronti alla ripartenza. Peccato che Massimo Decimo Meridio, non sia alla guida delle nostre aziende!
Passiamo alla causa: “non c’è domanda”. Oh cacchio! Non ce ne eravamo accorti, eravamo distratti a guardare i grafici della Protezione Civile.
Veniamo alla soluzione: “L’unica chance che abbiamo sul lato della domanda è quella dei voucher: compri oggi consumi quando vuoi.” In pratica ci viene data la stessa risposta/soluzione che lo studente di Don Milani diede alla domanda:
Cosa è per te la Scuola?
“Sarà sempre meglio della merda.”
In realtà lo scenario, a mio avviso è molto diverso. Nel caso dello studente, la sua risposta indicava la sua preferenza nei confronti della scuola verso la “sconcimatura della stalla a trentasei mucche”. Nel nostro caso, la percezione è che siano finite le idee e la creatività.
Siamo stati per decenni bombardati da tecniche sempre più raffinate di comunicazione e di influenza sulle decisioni del mercato, siamo stati capaci di indirizzare la domanda, dove meglio reagiva, siamo stati capaci di creare un paffuto e rosso Babbo Natale, per pubblicizzare una bevanda zuccherata. Siamo stati capaci di creare dei bisogni nel mercato dando delle risposte ancor prima che il mercato fosse consapevole della sua esigenza, abbiamo creato il Walkman ed il mondo si è successivamente reso conto di averne un’estrema esigenza, abbiamo creato orologi di plastica svizzeri che hanno avuto la meglio su orologi meccanici sempre svizzeri. In pratica siamo stati capaci di indirizzare a piacimento gli interessi di mercati esistenti e di mercati da creare.
Non ci soffermeremo nell’analisi del voucher, abbiamo già espresso delle enormi perplessità, ma ancor di più ancora non abbiamo le linee guida e le indicazioni, attendiamo quindi queste per poi esprimerci.
Ci soffermiamo sull’indicazione principale che leggiamo nell’articolo: “Le campagne pubblicitarie servono a promuovere il prodotto su un mercato, ma in questo momento non c’è nessun mercato, da nessuna parte del mondo.”
Caspita! Che dire ha ragione! Non c’è mercato quindi dobbiamo aspettare…aspettare…aspettare. Ma, un momento! Il mercato in realtà c’è! Quello che manca è la domanda. E la domanda è assente per imposizione: paura, lockdown, blocco del traffico aereo e delle frontiere. Non per volontà o ancor peggio per un “prodotto” non necessario al mercato di riferimento. Ma allora?
Non è che forse c’è qualcosa che possiamo fare? Ma si, dai, certo che c’è!
Prendiamo i dati che abbiamo:
- Il mercato c’è;
- Non può esaudire l’esigenza della vacanza per:
- Paura
- Lockdown
- Blocco del traffico aereo e delle frontiere
- Data ipotetica (ci si sta lavorando) di riapertura del traffico europeo (fonte Ministro Franceschini) 1 luglio
Partendo da questi 3 dati, credo che siamo di molto più ricchi di quei ragazzi di Cupertino che hanno creato nel mondo l’esigenza di vivere “Apple”, loro non avevano mercato, ed il mercato a cui si sarebbero rivolti, non sapeva di avere quel bisogno. Avevano però la data!
Si i ragazzi di Cupertino hanno basato la loro strategia di vendita sul marketing dell’attesa, cercando di far trapelare solo notizie controllate, e alla data: BOOM! Arriva il prodotto, iniziano le file per cercare di accaparrarsi per primi quel prodotto.
E allora ecco che, tutto d’un tratto il castello di carte terroristico crolla, stare fermi ora? Beh lasciamolo fare agli altri. Ora è il momento di stimolare l’immaginario del nostro mercato “sopito”, ora è il momento di comunicare come stiamo preparando le nostre strutture, i nostri ristoranti, i nostri bar, i nostri musei.