Questi anni di pandemia ci hanno insegnato, o almeno avremmo dovuto imparare, che nessun settore economico è impermeabile agli eventi.
Abbiamo imparato, con milioni di ore di dirette internet e webinar (e mi ci metto anche io con le mie) che il mondo è cambiato, ciò che abbiamo lasciato nel 2020 non è più attuale, non è replicabile, è storia!
Ma così come le migliori tradizioni, difficilmente si dimenticano alcune abitudini (che certi personaggi vogliono far passare come “confort zone”), anche la tradizione del lamentoso guaito e della spasmodica ricerca di un colpevole non ha perso la sua forza dirompente e “sfragola-gonadi”.
È qualche giorno che leggo in alcuni post il lamento di albergatori spiaggiati, di gestori ancorati al passato, di professionisti disillusi che, a forza di pacche sulle spalle l’un l’altro, godono immensamente nel cercare tra di loro chi è più bravo a tirare fuori numeri, prospettive e scenari catastrofici.
Ecco, io sono stanco di questo! Allora leggendo questi commenti mi sono ricordato di un film degli anni ’70 “Quinto Potere” dove l’anchorman Howard Beale nel suo migliore speech televisivo ricordava a tutti che se avessero voluto che qualcosa cambiasse dovevano in quel medesimo momento alzarsi aprire la finestra e gridare a squarciagola:
Si! Non accetterò più di piangermi addosso, non accetterò più le negatività tese all’autodistruzione. Piangersi addosso è solo la scusa per non fare, la scusa per restare nel passato: “abbiamo fatto sempre così!”.
Vogliamo essere gli artefici del nostro futuro? Allora: “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!”
La tendenza della domanda a Roma sta registrando una spinta positiva che indica ad una lenta, ma costante ripresa. Come tutti auspicavamo ed immaginavamo, le persone dopo 2 anni di segregazione nelle proprie case, nelle proprie città hanno voglia di ripartire, di viaggiare.
Il “bisogno” la “necessità” dell’essere umano, così come descritto da Maslow e nella sua accezione più moderna indica che tra i bisogni secondari, c’è quello di viaggiare.
Partendo da questo presupposto, viene alla luce la necessità oggettiva di un cambiamento rispetto all’offerta turistica conosciuta fino ad oggi (ad esempio della città di Roma), alla quale unire la conoscenza del mercato, dei mercati, di riferimento, che deve guidare le scelte individuali di azienda e più ampiamente le scelte di Governo delle destinazioni a ideare, creare e realizzare le risposte alle esigenze del turista, del viaggiatore.
Ancor prima di questo, mi piacerebbe, che l’italica arte del lamento alla ricerca di un colpevole, mutasse in consapevolezza delle nostre capacità delle nostre competenze, mutasse in consapevolezza della potenza turistica che il nostro bistrattato stivale ci regala ogni giorno e che milioni di turisti di viaggiatori, ambiscono a visitare almeno una volta nella loro vita.
I voli Alitalia di un tempo, si concludevano con una parola: “Arrivederci”. Cominciamo da qui cambiamo la parola ed iniziamo ad utilizzare:
Proviamo ad analizzare cosa è accaduto dal 1° gennaio al 16 marzo di quest’anno, come vediamo qui di seguito, il comportamento del prezzo su tutta la destinazione “Roma” è rimasto più o meno stabile segnando una tendenza di continuità.
Vediamo però, contrariamente al lamento ricorrente, che la tendenza della domanda disegna una linea in crescita costante, di certo lontana dai valori che avevamo imparato a conoscere, ma pur sempre in crescita.
Se imparassimo tutti a guardare sempre il bicchiere mezzo pieno, invece che mezzo vuoto, mantenendo sempre i piedi ben ancorati al terreno, diventeremmo persone, professionisti, imprenditori, cittadini migliori.
Benvenuti nel mio obiettivo post pandemia!
“Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!”
Tutto vero,. tutto sacrosanto . Vero che dovremmo tutti affacciarci alla finestra , vero che il comportamento del prezzo ha avuto un cammino stabile , vero che la destinazione Roma sembra dai primi consuntivi che sia comunque richiesta …ma c’è un ma . A Roma ancora centinaia di strutture sono rimaste chiuse pertanto camere non disponibili nella totalità dell’offerta , non sarà per questo che il prezzo sia rimasto stabile e la domanda positiva ? Che succederà quando tutta la ricettività romana sarà messa in campo ? Con stima e affetto .
Romano, nessuno nega le centinaia di hotel chiusi. Certo è che molti di questi non sono chiusi per la pandemia, avrebbero affrontato lo stesso una mala gestione che li avrebbe portati alla chiusura, la pandemia avrà accelerato il processo selettivo.
Well done .
Sono anche io incazzato nero
Grazie Riccardo. D’accordo su tutto e credo che sia proprio l’idea di turismo che abbiamo per tradizione a dover essere ridefinita. Quello che si intende finora per turismo è troppo poco e non riguarda la vita reale e i desideri delle persone.
Ho visto pure l’articolo sull’incontro fra te e Synclair Wall.
Great …!!!