Il nuovo anno è iniziato all’insegna dello stile e dell’home design ricercato e di livello.
Il prestigioso magazine internazionale “Beyond The Magazine” racconta l”ultima fatica di Francesca Pardo, raccontando le sue passioni e le sue realizzazioni, un passo in avanti con la creazione del brand “Soffio di Stile”, dedicato all’home staging residenziale ed extra-alberghiero. Qui di seguito, l’intero articolo. Buona lettura…e…Buon Anno Nuovo!
Un gruppo di società di Revenue Management e di fornitori di tecnologia agili che la pensano allo stesso modo stanno rivoluzionando lo spazio del Revenue Management negli hotel in tutto il mondo unendo le forze e creando The Revenue Management Alliance.
Insieme, hanno creato la RM Alliance per offrire ai membri e ai loro clienti il “Virtual Revenue Management Cloud Center” in tutto il mondo, dotato di una piattaforma di Back-Office completa per la gestione del Revenue Management alberghiero, unitamente alle competenze di risorse umane per eseguirle
Successivamente si sono aggiunti altri membri che condividono la stessa visione: RevEffect (Grecia), Revenue by Design (UK), RM4U (Germania), HotelTime Solutions (Repubblica Ceca), Next Gen Opti Italia (Italia). Ognuno di loro porta una elevata esperienza supportata da anni di lavoro nel settore dell’ospitalità e nel mondo della tecnologia e del software.
Passa al digitale per sopravvivere e prosperare!
La missione dei membri fondatori è reinventare le operazioni di Revenue Management delle strutture ricettive. Fondamentalmente, creando un “Revenue Management Cloud”, una miscela di tutto il software necessario, combinato con tutte le necessarie e qualificate competenze dei Team Membri, offerto su base “on demand”, creando maggiore efficienza e flessibilità.
“Quando ho avuto la mia conference call settimanale con Adriaan Kleingeld, lui mi ha detto: ‘non vivere mai una bella crisi’. Dopo questo incontro stavo pensando ad una partnership, alla condivisione delle conoscenze e all’essere parte di un gruppo di persone che amano il Revenue Management e l’Hospitality. Mi è venuta l’idea di avviare un’alleanza per le persone che possiedono Aziende di Revenue Management in outsourcing. Ho parlato con Adriaan della mia idea e del modo di lavorare insieme. Mi ha presentato Ignacio Peña Ayerza, un imprenditore dell’America Latina. Abbiamo avuto un’ottima call sul Revenue Management, software, persone, hotel e partnership. Dopo questa chiamata eravamo tutti molto entusiasti di avviare la Revenue Management Alliance. Abbiamo parlato al nostro amico, Vassilis Syropoulos, dell’RMA e gli abbiamo chiesto un feedback. La sua reazione è stata: “Mi unirò con Juyo Analytics, un software all’avanguardia per hotel e Revenue Manager”. E così è nata la RMA! “– Albert Kreeft, CEO / Founder di IFHG
Tutti i membri della Revenue Management Alliance credono che sia la combinazione di tecnologia e persone che fa funzionare le cose correttamente, quindi essere presenti in tutto il mondo rende l’Alleanza locale e globale allo stesso tempo.
“Quando Albert Kreeft, proprietario di IFHG, una società di consulenza in materia di Revenue Management dei Paesi Bassi, ha suggerito di creare la Revenue Management Alliance, l’idea mi è subito piaciuta. Stiamo aiutando oltre 600 hotel in America Latina e abbiamo appena aperto uffici e avviato iP Hoteles in Spagna, quindi questa collaborazione si adatta perfettamente alla nostra strategia di crescita. Condividere le esperienze e far condividere le idee ai nostri Revenue Manager è un’opportunità favolosa poiché lavorano tutti sullo stesso RMS. Oltre alla semplice condivisione di esperienze, possiamo anche collaborare ai progetti con le nostre risorse, l’Alleanza ci offre un ulteriore vantaggio rispetto alla nostra concorrenza. Grazie Albert per l’ottima idea! ” – Ignacio Peña Ayerza, CEO e Founder di iP Hoteles Argentina e iP Hoteles Spain
Principali vantaggi della Membership con RMA
Con l’aiuto della nuova Revenue Management Alliance, i Revenue Manager e le società di Revenue Management possono utilizzare un’infrastruttura consolidata di entrambi software, personale e flussi di lavoro. Il chiaro vantaggio per i Revenue Managers è che possono farlo offrendo più valore ai propri clienti migliorandone i risultati e riducendo il tempo speso sulle attività di back office.
“In effetti, ad essere brutalmente onesto, l’RMA non è stata una mia idea. Quando il Covid si è espanso anche da noi, ho chiamato tutti i miei Partner (aziende a cui forniamo le nostre soluzioni software) per discutere come avremmo superato insieme la pandemia. Una delle mie prime discussioni è stata con Albert Kreeft, Il CEO / fondatore di IForHospitality Group B.V. (IFHG) nei Paesi Bassi, Albert ha chiesto come gli altri clienti/partner stavano affrontando e hanno suggerito che sarebbe stato fantastico se tutti avessimo potuto collaborare in un modo più strutturato. Successivamente, ho chiamato Ignacio Pena Ayerza, CEO / fondatore di iP Hoteles Argentina, La reazione di Ignacio è stata spontanea e ha detto che voleva assolutamente partecipare in modo che tutti avremmo potuto trarre vantaggio dall’esperienza reciproca e persino condividere le risorse era qualcosa che aveva senso. La mia terza chiamata è stata fatta a Vassilis Syropoulos, CEO/Founder Juyo Analytics, egli stesso fornitore del Juyo Analytics, la principale piattaforma di Hospitality Analytics. Sempre dritto al punto, così come è Vassilis, ha detto: “ha senso, ci sono anche io!”. Voilà è nata la RMA “, afferma Adriaan Kleingeld, CEO e Founder di Hospitality Software Development Services / HSDS
Se mai c’è stato un tempo per riallineare le tue operazioni con la nuova realtà che stiamo attraversando, è adesso!
Informazioni su HSDS (membro fondatore) Hospitality Software Development Services / HSDS ha sede in Romania, Cluj Napoca con a secondo Centro di Sviluppo a Baia Mare, ed è stato fondato nel 2011.
L’azienda sviluppa piattaforme cloud per alcuni dei principali operatori dell’ospitalità del mondo, dai principali Gruppi e Catene di Hotel, alle Società di Gestione Alberghiera, alle Società di Revenue Management, Uffici Centralizzati di Revenue Management, alle OTA, ai principali fornitori di applicazioni nell’Hospitality Industry.
Interessato a una soluzione software per l’ospitalità per il tuo hotel? Contattaci e il nostro team di professionisti sarà lieto di aiutarti.
Oggi gli hotel devono analizzare, prevedere, ottimizzare e razionalizzare molti dati in tempo reale, quindi distribuire le loro camere a un numero sempre crescente di canali di vendita e gestire dinamicamente il miglior prezzo a cui venderle, nonché dove venderle effettivamente. Next Gen Opti Italia offre soluzioni cloud-based per il settore dell’ospitalità, guidata da Riccardo Cocco, che da 30 anni lavora, vive e respira Ospitalità, è un esperto di Revenue Management, Consulente e gestore di Strutture Ricettive.
Next Gen Opti – Italia c/o FORMAT – ospitalità d’autore Via dei Farnesi, 72 – Roma (Italia) +39 (06) 95.00.90.87 +39 (348) 99.56.059 info@formathospitality.com
La proprietà ha affidato la sua struttura alla gestione di FORMAT che si avvarrà del suo gruppo di professionisti per ottimizzare i risultati economici e di gradimento della clientela di questa struttura.
Oasi Navona è uno splendido b&b giusto dietro la famosissima Piazza Navona. Un appartamento per due persone dotato di tutti i migliori comfort. Dopo una giornata di visite alle meraviglie della città eterna, il giusto relax nel fantastico loft all’ultimo piano di una palazzina del ‘700 che ti coccola abbracciandoti con la sua spaziosa vasca idromassaggio.
Queen Apartments è composto da diverse soluzioni suddivise tra soluzioni individuali ed affittacamere posizionati in modo strategico per rispondere alle esigenze turistiche e residenziali in contesti centrali e periferici.
La proprietà del gruppo, guidata dall’imprenditore Daniele Serangeli, ha affidato a FORMAT il lancio ed il posizionamento delle proprie strutture, unitamente al business development.
Revenue Per Available Room (RevPAR) is a metric used in the hospitality industry to measure hotel performance. An increase in a property’s RevPAR means that its average room rate or its occupancy rate is improving. However, an increase in RevPAR does not necessarily mean better performance. [James Chen – investopedia.com]
Uno dei primi indicatori che mi hanno insegnato a tenere sempre sotto osservazione è il RevPAR, ovvero il Revenue per Available Room, o meglio ancora, quanto ogni singola camera in inventario o ogni singolo appartamento produce in termini di fatturato in un periodo di osservazione.
Sempre più spesso, mi capita di leggere che questo indicatore viene male interpretato, soprattutto viene male interpretato quando occorre comprendere se il risultato raggiunto è un risultato positivo ovvero negativo.
La disciplina del Revenue Management, tra le moltitudini di attività che propone, indica a chiare lettere che ogni misurazione che si debba effettuare deve avvenire con il principio “apples with apples“. Non posso misurare, ad esempio, i risultati di un periodo di alta domanda verso un periodo di bassa domanda.
Gli ultimi mesi, hanno messo in discussione tantissime certezze che molti di noi avevano. Queste hanno provato in modo profondo le Nazioni, le Aziende, le Famiglie, i singoli Cittadini.
E’ diffusa ormai, non solo l’opinione, ma, anzi, la certezza, che la misurazione delle performace dell’anno del covid-19 non possa essere considerata attendibile con nessun dato precedente.
Facciamo degli esempi, raggiungendo anche il confine più estremo di questi. Nel 2001 dopo l’attacco alle torri gemelle, passate le prime settimane, le ipotesi, potevano avere un minimo di base in quanto, passata la prima paura, si è provato a non considerare il mercato USA, per capire gli scostamenti e le previsioni.
Nel 2008 con il fallimento della Lehman Brothers, inizia una crisi economica globale. Anche in questo caso, dopo il primo momento di sbandamento del mercato, si sono compresi i cambiamenti delle abitudini di acquisto della clientela, questo ha permesso una misurazione di sicuro non puntuale.
La Pandemia, ed i seguenti lockdown transnazionali, hanno presentato un mondo totalmente diverso, mai visto prima, ma immaginato, se non nei libri della più fervida penna di Stephen King.
Vediamo nel pratico perché il RevPAR non è un KPI (Key Performance Indicator) attualmente valido per comprendere dove e come il mercato odierno possa essere misurato con quanto accaduto lo scorso anno.
Iniziamo con il comprendere cosa è il RevPAR:
RevPAR = Revenue Per Available Room
Il RevPAR in poche parole, misura quanto fatturato ogni singola unità abitativa genera in un determinato periodo (in genere: giorno, mese, anno). Il RevPAR si calcola molto facilmente:
RevPAR = Room Revenue Totale / Numero totale delle Camere in inventario
oppure
RevPAR = Average Room Rate X Percentuale di Occupazione
Da qui comprendiamo che il RevPAR è si un risultato meritevole di misurazione, ma al contempo al variare dei valori che lo calcolano, ovviamente presenta degli scenari che possono indurre in errore:
Apparentemente nell’esempio sopra riportato, il RevPAR non varia affatto, quindi presumibilmente il risultato degli scenari “A” e “B” è uguale, quando in realtà non lo è affatto. L’effetto appena descritto mostra degli scenari plausibili in una situazione di mercato stabile dove, presumibilmente, alcune scelte commerciali hanno influito.
EFFETTI DEL COVID-19
fonte: STR Global
I dati qui sopra, riportano esattamente lo scenario accaduto in questi primi 6 mesi del “covid-19 year”. In parole semplici lo scenario qui sopra mette a confronto il periodo Gennaio-Giugno 2020 verso lo stesso periodo dell’anno precedente. Si evince chiaramente che i due periodi siano di impossibile comparazione tra mele e pere.
Speriamo di aver dato un valido contributo a chi desidera portare avanti il proprio progetto di ospitalità nella conoscenza corretta delle informazioni, riuscendo a comprendere che prima di validare un dato, occorre sempre metterlo in discussione e guardarlo da diverse prospettive, anche il sale a guardarlo può sembrare zucchero, ma andando a fondo nel dato, nell’informazione, si comprende che non è così.
E’ con estrema felicità che salutiamo l’ingresso nel mondo FORMAT – ospitalità d’autore di IREX Apartments, un gruppo di appartamenti unici per design, storia e posizione. Siamo stati chiamati dalla proprietà del gruppo per rilanciare gli appartamenti nella fase di riapertura delle strutture. Un grande progetto che ci permetterà di riposizionare il gruppo nell’offerta cittadina.
Siamo in FASE #2 da qualche giorno, le strutture ricettive hanno l’opportunità di riaprire, e, dopo qualche incomprensione, anche le strutture extra-alberghiere, potranno riaprire.
ERA ORA!
Era ora, si! Ma non c’è domanda!
Ecco quindi che occorre tornare in campo con le attività di Revenue Management, che di sicuro ci permetteranno di intercettare la domanda, in base ai canonici elementi che abbiamo sempre raccolto e sempre studiato:
lo storico
gli eventi
i competitor
il mercato
Ops! Ci stiamo rendendo conto che tutto quello su cui basavamo i nostri forecast, non esiste più!
lo storico: non abbiamo nessun dato che possa indicarci dei trend. Si è vero, abbiamo anche iniziato con nuove aperture, ma avevamo qualche indicazione da cui trarre spunto ed indicazione.
gli eventi: per le prossime settimane, forse mesi, non ci saranno eventi che attrarranno domanda nelle nostre destinazioni.
i competitor: anche loro si trovano nel nostro stesso stato di assenza informazioni, assenza indicazioni, probabilmente la cosa più deleteria oggi è proprio basare le nostre strategie su come si muovono i competitor.
il mercato: la pandemia è l’evento più democratico di tutti, ed ha spazzato via qualsiasi domanda interessata alle diverse proposte, dalla casa vacanza all’hotel a 5 stelle, dal campeggio, alla catena internazionale.
Cosa dobbiamo fare allora? Soccombere?
No! Mai!
Proviamo a comprendere cosa è accaduto, cosa sta accadendo e
come potremo districarci in questo labirinto che sembra allontanarci sempre più
dall’uscita.
Cosa sappiamo:
la domanda è crollata nel giro di poche
settimane;
abbiamo ricevuto decine, se non centinaia, di
cancellazioni;
le OTA non si sono comportate benissimo nei
nostri confronti;
le frontiere sono ancora chiuse;
non tutte le nazioni hanno lo stesso timing di convivenza
con il problema;
le “fake news” aumentano a dismisura la
confusione;
l’incertezza è globale ed indistinta.
Cosa sappiamo di NON dover fare:
diminuire le tariffe di vendita, sappiamo che la
leva del prezzo non genera nuova domanda, ancor di più in frangenti come questo
che stiamo vivendo;
non dobbiamo essere irremovibili con i clienti,
sono quelli che ci hanno scelto per la loro vacanza, non generiamo conflitti
inutili. Cerchiamo insieme la soluzione più adatta ad ogni singola situazione;
cerchiamo di riequilibrare i rapporti con le
OTA. Eliminarle del tutto non è una soluzione, collaborare con contratti
equilibrati sarà di beneficio per tutti.
non commettiamo l’errore di “attendere”,
restiamo informati e cerchiamo informazioni rispetto ad ogni singolo segnale
che possa avere impatto nei movimenti turistici leisure e business;
seguiamo con attenzione le indicazioni di tutte
le nazioni che nel tempo hanno costituito il nostro mix di nazionalità.
verifichiamo l’attendibilità di ogni notizia, e
se abbiamo anche un lontano dubbio sulla veridicità, asteniamoci dal rilanciarle,
evitiamo di essere ulteriore propellente per la diffusione di confusione;
cerchiamo di infondere tranquillità, certezza e
serietà, ma con spirito leggero, quello che ci contraddistingue come più bravi
gestori di accoglienza al mondo.
E allora? Cosa dobbiamo fare?
Dobbiamo semplicemente lavorare con i segnali che ci pervengono, facendo in modo che il “nostro” cliente li riceva e sappia che siamo qui per accoglierlo nel migliore dei modi, nel rispetto della sua e della nostra salute, nel rispetto di una convivenza che dovrà per forza mutare dei comportamenti, ma che di certo ne amplificherà di nuovi.
Pensiamo ad esempio a quanto è divenuto importante garantire dei livelli di igiene elevati, senza cadere nel baratro delle “sanificazioni contro il covid-19 certificate”.
Allo stato attuale, NON esiste nessun protocollo di sanificazione certificato dal Ministero della Salute. Abbiamo diverse proposte generate da esperti sanitari e esperti di accoglienza, che speriamo vengano presto utilizzate come protocollo ufficiale, ma al momento occorre considerarle come indicazioni.
Ok, bene, abbiamo pulito, sanificato, igienizzato, ma tutto questo gli ospiti lo potranno apprezzare solo una volta che sono arrivati. Come facciamo a instillare fiducia che si possa tramutare in prenotazioni?
Il rapporto di fiducia deve essere stimolato da una o dall’altra
parte. Ora tocca a noi!
Comunichiamo ciò che stiamo facendo e che gli ospiti troveranno al loro arrivo, ma utilizziamo parole semplici e non evocative di ambienti ospedalieri, evitiamo fotografie mentre la squadra di sanificazione, modello set del film “Contagion”, si adopera nei suoi servizi.
Evitiamo di sbandierare ai quattro venti lastre di plexiglass, receptionist bardati con maschere guanti e bracci estensibili per prendere o riconsegnare documenti. Raccontiamo, come lo stessimo facendo a nostro figlio, cosa stiamo facendo per la loro e la nostra sicurezza.
Ma c’è un aspetto da non dimenticare, da non tralasciare: la sicurezza di non buttare i soldi!
Ecco il vero messaggio da diffondere:
Se prenoti la mia struttura, i tuoi soldi sono al sicuro, e se per qualche motivo non potrai più venire, i tuoi soldi ti verranno rimborsati!
Questo è un messaggio bomba!
Stai raccontando all’ospite cosa stai facendo nella
struttura per la sicurezza della salute, e gli stai dicendo di venire a provare
quanto stai facendo, senza nessun rischio, se non potrà più venire, sarà
rimborsato.
Ad oggi, molte compagnie assicurative permettono di
assicurare il viaggio, ma spessissimo ci troviamo a sbattere contro dei muri di
infinite postille, di decine di fogli da firmare, senza poi sapere, nel caso di
necessità, a chi doversi rivolgere.
Oggi è tutto più semplice, basta soltanto sottoscrivere l’accordo BeSafe Rate, senza nessun costo!
BeSafe Rate è la rivoluzionaria tariffa che include l’assicurazione, il tuo ospite sarà quindi tranquillo di acquistare un prodotto che gli garantisce il rimborso nel caso di impossibilità di usufruire della prenotazione, ma garantisce anche te albergatore o host, si hai capito benissimo, garantisce anche te!
La tariffa BeSafe Rate è una tariffa ad immediato incasso da parte della struttura, e rimborsabile nei casi previsti da parte dell’ospite. Quindi la risposta a molteplici quesiti che ci poniamo in genere, ma ancor di più e la risposta ai quesiti che ci siamo posti in questi giorni, dove le OTA si sono spesso girate di spalle.
Seguendo questo link, potrai scoprire tutti i vantaggi per la struttura e tutti i vantaggi che saranno a disposizione dei tuoi ospiti che vedranno il vero vantaggio competitivo nello sceglierti.
Non tralasciamo anche altri aspetti fondamentali della tariffa BeSafe Rate: è un fortissimo incentivo per la prenotazione diretta, in quanto vendibile on e off line tramite i propri canali diretti, e soprattutto non impegna nessun tipo di sforzo in caso di rimborso in quanto lo staff di BeSafe Rate segue tutte le fasi direttamente con la clientela.
Anche il Marchese De Sade, ne avrebbe oggi le palle piene!
Oggi 4 maggio 2020 inizia la fase 2 del contrasto alla diffusione del corona virus.
Siamo tempestati ovunque da notizie catastrofiche, i bicchieri sono tutti mezzi vuoti, giornali che titolano “se il virus torna, chiudiamo”. In pratica siamo una massa di pecore deficienti da indirizzare, ovvero, questo è quello che vogliono farci credere.
Da una diversa prospettiva, però, siamo un Paese, un Popolo, che sguazza nella goduria di voler a tutti i costi condividere le proprie frustrazioni con il prossimo, alla disperata ricerca di ingigantire la percezione negativa altrui, al fine di sentirsi fintamente più “sollevati” e “fortunati” di coloro i quali abbiamo distrutto ogni possibile margine di sogno e di speranza.
Anche nel nostro settore, il turismo, c’è molta confusione e soprattutto incapacità di capire e di comprendere quali siano le vere strategie da porre in essere, le azioni da impostare, le decisioni da prendere.
Leggiamo oggi: “Finché non ci sarà la libera circolazione
delle persone non ci saranno vacanze. Non è il momento delle campagne
pubblicitarie, bisogna accendere la scintilla nel sistema con soluzioni
pratiche”.
Un vademecum altalenante nelle sue dissertazioni che passa da scenari catastrofici a possibili panacee apparentemente risolutive.
Iniziamo dalla bacchettata: “non è il momento delle campagne pubblicitarie”. Ci suggerisce quindi un’attesa attenta nella nostra piccola trincea, pronti a scatenare l’inferno nel momento in cui si vedrà una freccia infuocata solcare i cieli dei mercati pronti alla ripartenza. Peccato che Massimo Decimo Meridio, non sia alla guida delle nostre aziende!
Passiamo alla causa: “non c’è domanda”. Oh cacchio! Non ce ne eravamo accorti, eravamo distratti a guardare i grafici della Protezione Civile.
Veniamo alla soluzione: “L’unica chance che abbiamo sul lato della domanda è quella dei voucher: compri oggi consumi quando vuoi.” In pratica ci viene data la stessa risposta/soluzione che lo studente di Don Milani diede alla domanda:
Cosa è per te la Scuola?
“Sarà sempre meglio della merda.”
In realtà lo scenario, a mio avviso è molto diverso. Nel caso dello studente, la sua risposta indicava la sua preferenza nei confronti della scuola verso la “sconcimatura della stalla a trentasei mucche”. Nel nostro caso, la percezione è che siano finite le idee e la creatività.
Siamo stati per decenni bombardati da tecniche sempre più raffinate di comunicazione e di influenza sulle decisioni del mercato, siamo stati capaci di indirizzare la domanda, dove meglio reagiva, siamo stati capaci di creare un paffuto e rosso Babbo Natale, per pubblicizzare una bevanda zuccherata. Siamo stati capaci di creare dei bisogni nel mercato dando delle risposte ancor prima che il mercato fosse consapevole della sua esigenza, abbiamo creato il Walkman ed il mondo si è successivamente reso conto di averne un’estrema esigenza, abbiamo creato orologi di plastica svizzeri che hanno avuto la meglio su orologi meccanici sempre svizzeri. In pratica siamo stati capaci di indirizzare a piacimento gli interessi di mercati esistenti e di mercati da creare.
Non ci soffermeremo nell’analisi del voucher, abbiamo già espresso
delle enormi perplessità, ma ancor di più ancora non abbiamo le linee guida e
le indicazioni, attendiamo quindi queste per poi esprimerci.
Ci soffermiamo sull’indicazione principale che leggiamo nell’articolo:
“Le campagne pubblicitarie servono a promuovere il prodotto su un mercato, ma
in questo momento non c’è nessun mercato, da nessuna parte del mondo.”
Caspita! Che dire ha ragione! Non c’è mercato quindi dobbiamo aspettare…aspettare…aspettare. Ma, un momento! Il mercato in realtà c’è! Quello che manca è la domanda. E la domanda è assente per imposizione: paura, lockdown, blocco del traffico aereo e delle frontiere. Non per volontà o ancor peggio per un “prodotto” non necessario al mercato di riferimento. Ma allora?
Non è che forse c’è qualcosa che possiamo fare? Ma si, dai,
certo che c’è!
Prendiamo i dati che abbiamo:
Il mercato c’è;
Non può esaudire l’esigenza della vacanza per:
Paura
Lockdown
Blocco del traffico aereo e delle frontiere
Data ipotetica (ci si sta lavorando) di riapertura del traffico europeo (fonte Ministro Franceschini) 1 luglio
Partendo da questi 3 dati, credo che siamo di molto più ricchi di quei ragazzi di Cupertino che hanno creato nel mondo l’esigenza di vivere “Apple”, loro non avevano mercato, ed il mercato a cui si sarebbero rivolti, non sapeva di avere quel bisogno. Avevano però la data!
Si i ragazzi di Cupertino hanno basato la loro strategia di vendita sul marketing dell’attesa, cercando di far trapelare solo notizie controllate, e alla data: BOOM! Arriva il prodotto, iniziano le file per cercare di accaparrarsi per primi quel prodotto.
E allora ecco che, tutto d’un tratto il castello di carte terroristico crolla, stare fermi ora? Beh lasciamolo fare agli altri. Ora è il momento di stimolare l’immaginario del nostro mercato “sopito”, ora è il momento di comunicare come stiamo preparando le nostre strutture, i nostri ristoranti, i nostri bar, i nostri musei.
Dallo spunto di un tema scolastico, nasce l’articolo di Melissa, una fotografia puntuale dal punto di osservazione di una giovane ragazza che si sta affacciando al mondo del turismo. Buona lettura!
Da qualche mese ormai, stiamo vivendo una situazione senza precedenti, la scoperta e la lotta contro il “Coronavirus”, che è stato dichiarato dall’organizzazione mondiale della sanità una vera e propria pandemia.
Questo è un “virus bastardo” altamente contagioso, che sta uccidendo ogni giorno migliaia di persone di tutte le età, ma soprattutto gli anziani che sono la memoria della nostra civiltà.
Il virus oltre le vite umane, sta mettendo a dura prova l’economia mondiale.
L’Italia, il nostro paese, è una delle più ambite destinazioni turistiche al mondo, per la bellezza dei luoghi, il patrimonio storico-culturale ed enogastronomico.
Il turismo è una delle industrie più importanti per l’economia dell’Italia.
Le strutture ricettive in generale, sono state le prime ad essere colpite da questa pandemia.
In un primo momento i vari governi, hanno chiuso le tratte aeree, e ciò ha comportato la richiesta di cancellazioni di soggiorni da parte dei turisti, in parte per impossibilità di arrivare e in parte perché impauriti dalla situazione.
In pochissime settimane questo “tsunami” di cancellazioni ha provocato la distruzione della programmazione turistica di molti mesi.
Nel mese di marzo, il virus si è diffuso prepotentemente in Italia partendo dal Nord, ciò ha comportato anche il blocco del turismo domestico, con il divieto di circolare, riassunto nell’hashtag #IORESTOACASA.
Prendiamo ad esempio un albergo, al centro di Roma, pronto per affrontare l’inizio dell’alta stagione, quindi con staff e risorse al massimo, che vede la cancellazione del turismo leisure, business e congressuale.
La prima azione effettuata dall’albergo è stata mandare i dipendenti in ferie e bloccare gli ordini delle derrate alimentari.
Alcuni alberghi già approvvigionati hanno deciso di metterle a disposizione per beneficenza e solidarietà.
Da qui, sono poi partiti decreti per la chiusura totale delle strutture ricettive, trasformando in molti casi le ferie in cassa integrazione.
Con l’aumentare dei contagiati, c’è stata la necessità di trovare dei luoghi dove, le persone poste in quarantena potessero trascorrere questo periodo. Alcuni hotel si sono resi disponibili per questa necessità.
L’ondata delle cancellazioni ha compromesso anche i servizi turistici complementari come bar, ristoranti, musei, servizi di trasporto, guide turistiche, siti archeologici, eventi e congressi, agenzie di viaggi e tour operator, che hanno incontrato le stesse difficoltà a livello economico e di personale.
Per capire il dramma che stiamo vivendo basta soffermarsi a guardare le immagini delle nostre città deserte e desolate come mai avremmo potuto mai immaginare.
Le difficoltà che oggi stiamo vivendo ci permetteranno di costruire un futuro migliore, partendo dalla frase della speranza #ANDRÀTUTTOBENE.
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